
Per la pasta fresca
500gr farina di semola di grano duro rimacinata
15 tuorli freschissimi
1 cucchiaino di sale
due cucchiai di acqua
Per il ripieno
circa 600/700 gr zucca preferibilmente mantovana
sale e pepe
Per condire
250ml di panna
100gr Montecrotto stagionato a scaglie
sale pepe e noce moscata
Mostarda a tocchettini
100gr di burro del contadino (per mantecare i ravioli)
Procedimento
Iniziate tagliando la zucca a fette, eliminate i semi e cuocetela
in forno 200gradi circa 25/30minuti o finché sarà morbida.
Mentre la zucca cuoce pensiamo all’impasto!
Versate la farina ed il sale nella ciotola dell’impastatrice.
Aggiungete i tuorli leggermente sbattuti e accendete l’impastatrice alla velocità più bassa.
Quando i tuorli saranno ben amalgamati alla farina,
aggiungete 2-3 cucchiai di acqua
e lavorate l’impasto finché non sarà liscio ed omogeneo.
Formate una palla, avvolgetela nella pellicola trasparente
e riponetela in frigorifero per almeno 30 minuti.
Controllate la zucca. Una volta cotta scavatela
con il cucchiaio e schiacciatela con una forchetta
o schiaccia patate fino ad ottenere una purea rustica.
Aggiustate a piacere con sale e pepe.
Spolverare il piano da lavoro con la semola e stendere la pasta molto fine.
Tagliate la pasta in quadrati di circa 8cm di lato e porvi al centro una noce di ripieno.
Bagnare i bordi con poca acqua e richiuderli aderendo bene al ripieno.
(Il trick di Daniele? usate uno spruzzino!)
Potrete riporli in frigorifero finché non sarà ora di cucinarli.
Prepariamo la salsa! Una volta portata ad ebollizione la panna aggiungere
il Montecrotto* a scaglie (o gratugiato) e mescolare con la frusta fino
a quando otterremo un crema liscia.
Insaporire con pepe, un pizzico di sale e noce moscata.
Portiamo a bollore l’acqua salata e tuffatevi i ravioli che dovranno cuocere per circa 5 minuti.
Scolate i ravioli cotti e passateli direttamente in padella con il burro dove dovrete mantecarli brevemente.
Impiattate i ravioli, versate la salsa generosamente e aggiunte in ultimo i tocchetti di mostarda
- Il montecrotto affina in grotte naturali. Stagionando in queste condizioni ambientali le forme di formaggio presentano un aspetto rustico e particolare a causa dell’azione degli acari, che proliferano sulla crosta fino a creare delle carie e scavato piccole gallerie, con passaggi d’aria con la pasta interna trasformando l’estetica e conferendo al formaggio un gusto intenso e un aroma inconfondibile con retrogusto amarognolo e sentori di sottobosco
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